Vivere in un condominio a volte può essere complicato: un buon amministratore non si occupa soltanto di risolvere le questioni burocratiche, si impegna anche per risolvere eventuali diverbi tra i condòmini spiegando loro le norme relative alle parti comuni.

 

Quando si tratta di spazi in comune spesso si scatenano pesanti dibattiti: chi non usufruisce mai del cortile non vuole contribuire a pagarne le spese di manutenzione e chi utilizza soltanto le scale si rifiuta di pagare la pulizia dell’ascensore. Cosa fare in questi casi? Queste persone hanno ragione o cercano scappatoie per pagare meno?

 

Senza un buon amministratore, discussioni come queste restano aperte per mesi. Esistono delle regole, basta che tutti le conoscano e le rispettino.


Quali spese?

Le spese relative alle parti comuni dell’edificio, ovviamente. Sono varie e di natura diversa, elencheremo in breve le più comuni. È necessario tener presente che ogni condominio ha le proprie peculiarità, pertanto ogni caso specifico dovrà far fronte a spese differenti.

 

I costi più comuni sono quelli per la manutenzione ordinaria del giardino, la pulizia periodica delle scale e degli androni, la riparazione di piccoli danni, l’assicurazione del condominio e la parcella dell’amministratore. Oltre a queste piccole e regolari spese, ci sono eventuali interventi straordinari che comportano costi più elevati: rottura di tubi, malfunzionamento della caldaia che richiede la sostituzione, ristrutturazione di vecchie parti dell’edificio, integrazione di nuovi dispositivi tecnologici nel condominio ecc’...

 

Chi deve pagare?

Tutti i condòmini devono contribuire alle spese necessarie per mantenere in buono stato le parti comuni. Ogni persona residente nel condominio deve pagare la sua parte, anche se non usufruisce spesso di quella specifica area in comune. Esistono delle eccezioni? Si.

 

I supercondomini sono un caso che non segue questa regola: si tratta di fabbricati molto grandi con più scale e cortili, ognuno dei quali è destinato a servire una parte del fabbricato. In quei casi ogni gruppo paga soltanto le spese per i servizi relativi alla manutenzione degli spazi utilizzati.

 

Come vengono ripartite le spese?

Ci sono criteri ben definiti a cui far riferimento per la ripartizione delle spese condominiali.

 

I costi relativi ad opere di manutenzione ordinaria vengono ripartiti facendo riferimento alle tabelle millesimali d’uso. Questo significa che se i condomini vengono serviti in maniera diversa l’uno dall’altro, la divisione delle spese per quel servizio sarà proporzionata all’utilizzo che ogni persona ne fa.

 

I costi di manutenzione straordinaria e quelli derivanti da eventuali innovazioni introdotte nel condominio, vengono invece suddivisi in base ai dati delle tabelle millesimali di proprietà. L’amministratore deve analizzare i singoli casi in sede di assemblea e capire di volta in volta quale è la corretta ripartizione delle spese da mettere in atto.

 

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